venerdì 21 giugno 2019

Storie simpatiche 4 - Gli alieni e la penna.

INFO:
Quella di "Storie simpatiche" è una serie di post che sto scrivendo (qui l'ultima puntata). Guardando video, seminari, pagine Facebook, blog e ogni altra tipologia di arena dove possono compiersi scambi di idee ho notato che molte volte (se non tutte), quando c'è un confronto atei credenti, i primi fanno delle affermazioni e i secondi rispondo con storielle simboliche.
Visto che è impossibile controbattere ad una storiella simbolica (non si può certamente dire che la scena sia falsa, perché ovviamente simbolica) ho deciso di agire in maniere un po' diversa. Prenderò queste storielle simboliche, le scriverò e aggiungerò un finale alternativo... così, per divertimento. 
Riconoscerete subito il finale cambiato e/o aggiunto: lo scriverò in corsivo.
Riscriverò la storiella di mio pugno e non linkerò mai la fonte.
Le riscriverò di mio pungo perché sarebbe impossibile citarle in tutti i casi letteralmente: molte volte mi imbatto in storielle simboliche guardando video (e non voglio certamente mettermi a trascriverle) oppure leggendo post scritti di fretta e senza punteggiatura.
Non linkerò mai la fonte perché la trovo un'operazione inutile: queste storielle il più delle volte sono buttate lì a caso anche da quelli che le professano e, certamente, non fanno parte del corpus del catechismo della Chiesa Cattolica.
Spero le troverete divertenti...
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"Storie simpatiche" è una serie di post dalla struttura fissa, così come spiegato nella piccola introduzione in grigio.
Oggi però vorrei tentare un esperimento!
Vi racconto una storia simpatica ed anche del momento e del luogo dove l'ho sentita.
Questa storia simpatica, infatti, ci venne proposta (ai miei compagni di classe e a me), sotto forma di domanda, dal prof. di religione alle superiori.
In questo caso, quindi, invece di aggiungere e/o modificare il finale, scriverò in corsivo una sorta di risposta al prof..
Cioè quello che sarebbe successo se... vabbe'... fate prima a leggere...

Sul finire di una calda mattinata primaverile, in quel momento magico che si chiama "quinta ora", nel quale noi alunni tutti già pregustavamo la libertà, arrivò il prof..
Capii subito, dal suo sorrisetto, che ne stava architettando una delle sue!
Appena prese posto alla cattedra, si schiarì la voce e cominciò a parlare...

Immaginate cosa succederebbe se arrivassero gli alieni.
Io me li immagino piccoli piccoli: alti poco più di 10 centimetri.
Arrivano, atterrano con la loro micro-astronave sulla cattedra e non trovano nessuno!
Cioè, immaginiamo, che io vi abbia portato a prendere il gelato, tanto è quinta ora.
Loro scendono dall'astronave fanno qualche piccolo passetto e trovano la mia penna.
Cominciano a studiarla, forse si sporcano un po' di inchiostro, ma non riescono proprio a capire che cos'è!
Perché?
Perché secondo voi non ci riescono?


Allerta spoiler!


Ognuno disse la sua.
Pure io dissi la mia: secondo me gli alieni forse non riuscivano a capire se fosse un oggetto naturale o artificiale.
Ovviamente ci sbagliavamo tutti di grosso.
Volete sapere la risposta?
E' qui sotto in nero.
Potrete continuare a pensarci e, quando lo vorrete, potrete selezionare il testo e la risposta, magicamente, apparirà!

(RISPOSTA)
"Gli alieni non avrebbero mai potuto capire che cos'era la penna perché non ne conoscevano il senso"
Sì... lo so... è 'na stronzata... equivale a dire che non capivano che cos'era perché non sapevano che cos'era...
Ma è così la risposta... che ci posso fare?
(RISPOSTA)

Ed ecco che quindi, in corsivo come al solito, aggiungo un finale a questa storia simpatica, riprendendo gli alieni poco prima di dove li avevamo lasciati.
Quando, con grande spirito teoretico, si erano avvicinati alla penna per tentare di capire cos'era...

Il capitano degli alieni si avvicina alla penna del prof. «Oh raga'! Venite a vedere che cazzo di penna gigante ho trovato!»
Il primo ufficiale scientifico lo raggiunge «Porca troia! Invece... che cazzo è quella specie di T di legno attaccata al muro?»
«Boh... non ne capisco proprio il senso».


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