martedì 2 giugno 2015

Storie simpatiche 2 - Il barbiere.

INFO:
Quella di "Storie simpatiche" è una serie di post che sto scrivendo (qui l'ultima puntata).
Guardando video, seminari, pagine facebook, blog e ogni altra tipologia di arena dove possono compiersi scambi di idee ho notato che molte volte (se non tutte), quando c'è un confronto atei credenti, i primi fanno delle affermazioni e i secondi rispondo con storielle simboliche.
Visto che è impossibile controbattere ad una storiella simbolica (non si può certamente dire che la scena sia falsa, perché ovviamente simbolica) ho deciso di agire in maniere un po' diversa.
Prenderò queste storielle simboliche, le scriverò e aggiungerò un finale alternativo... così, per divertimento.
Riconoscerete subito il finale cambiato e/o aggiunto: lo scriverò in corsivo.
Riscriverò la storiella di mio pugno e non linkerò mai la fonte.
Le riscriverò di mio pungo perché sarebbe impossibile citarle in tutti i casi letteralmente: molte volte mi imbatto in storielle simboliche guardando video (e non voglio certamente mettermi a trascriverle) oppure leggendo post scritti di fretta e senza punteggiatura.
Non linkerò mai la fonte perché la trovo un'operazione inutile: queste storielle il più delle volte sono buttate lì a caso anche da quelli che le professano e, certamente, non fanno parte del corpus del catechismo della Chiesa Cattolica.
Spero le troverete divertenti...
--------

Un tizio, tempo fa, andò al barbiere a tagliarsi i capelli.
Non c'era nessuno in fila e prese subito posto sulla poltroncina.
Come potete benissimo immaginare, i due cominciarono da subito una lunga discussione.
Parlarono di ermeneutica interpretativa, di genetica micromolecolare, di ingegneria subatomica ed, infine, anche di religione.
E l'uomo ci rimase decisamente perplesso quando il barbiere, tra una sforbiciata e l'altra, dichiarò "Non credo che Dio esista".
"Come puoi dirlo?" gli chiese.
"Vedi..." disse il barbiere (nel frattempo i due erano entrati in confidenza) "Ovunque mi volti c'è il male... guerre... disastri naturali... malattie... non credo che se un dio esistesse, permetterebbe tutto ciò...".
L'uomo in quel momento non seppe proprio cosa rispondere, pagò il barbiere, prese la sua giacca ed uscì.
Era lì lì per attraversare la strada quando intravide un enorme metallaro: era panzone, sudato ed aveva barba e capelli così prominenti che quasi sembravano un'unica grande criniera.
L'uomo rimase un attimo pensieroso, poi si voltò e rientrò di corsa dal barbiere.
"Io non credo che i barbieri esistano!" disse con aria trionfante.
"Cosa?" disse il barbiere "Ma se io sono qui, davanti a te!".
"E allora come spieghi che quel ragazzo drogato e satanico lì fuori ha capelli e barba così lunghi?".
"Semplice, perché non è mai andato da un barbiere!".
E a quel punto l'uomo sorrise "Ecco... i capelloni drogati esistono perché non vanno mai dal barbiere... ed è per la stessa ragione che esiste il male... perché gli uomini non vanno mai da Dio ma, credimi, lui esiste e sta solo aspettando che gli uomini vadano da lui".
E allora il barbiere andò da Dio e gli chiese "Ti prego guarisci mia figlia dal cancro", ma non accadde niente.


Nessun commento: