lunedì 16 febbraio 2015

La limitazione nei poteri di Giskard.

R. Giskard Reventlov è uno dei protagonisti degli ultimi due libri del "Ciclo dei robot" di Isaac Asimov1-2. A causa di un'anomalia nel suo cervello positronico, Giskard era in grado di leggere nel pensiero e di influenzare i comportamenti di robot ed esseri umani.
Ovviamente, quest'ultima sua capacità aveva delle precise limitazioni: Giskard non era in grado di manovrare nessuno come una marionetta, non poteva, per esempio, costringere qualcuno a suicidarsi o a fare qualcosa che, in condizioni normali, non avrebbe mai e poi mai fatto.
Devo dirvi la verità, quando lo lessi (ormai più di cinque anni fa) mi sembrò uno sciocchezza.
Una volta che uno può influenzare il comportamento di una persona quale sarebbe la spiegazione scientifica del fatto che non può fargli fare le cose più bizzarre?
Non ho detto "spiegazione scientifica" per puro caso.
Quando ho cominciato a giocare a Dungeons & Dragons, ho letto che l'incatesimo Charme, sostanzialmente, faceva quasi la stessa cosa e non ho avuto la stessa impressione... che fosse una cacchiata.
Certo perché Dungeons & Dragons si svolge in un mondo fantasy e non c'è, ovviamente, alcuna ragione per cui le magie debbano essere in qualche grado verosimili o ubbidire alle leggi della fisica (o della neurofisiologia).
Invece Giskard non muoveva i suoi passi in un mondo fantasy, ma bensì nel nostro!
Certo, una versione futura del nostro mondo, ma sempre il nostro.
Se, quindi, Asimov avesse voluto inserire un elemento tecnologico di fantasia si sarebbe dovuto preoccupare di rendere il tutto almeno verosimile (a proposito... avete letto questo?).
Ma tornando al me stesso di qualche anno fa; perché la limitazione nei poteri di Giskard gli era sembrata una sciocchezza?
Semplice: ancora non aveva capito (vagamente) come funziona il cervello umano, la sua concezione di esso era sovrapponibile a quella che ne hanno tutte quelle persone che credono al fatto che un messaggio subliminale in una canzone possa spingere qualcuno al suicidio.
Effettivamente, un sacco di persone oggi credono che ascoltando Marilyn Manson puoi diventare satanico o ucciderti a causa dell'effetto dei messaggi subliminali.
Ma veramente un'immagine o una frase appena percepibile possono fare quello che nemmeno Giskard era in grado di fare?
Ovviamente no...
La maggior parte delle persone (come anche il me che, da qualche parte nello spazio-tempo, sta ora leggendo "I robot dell'alba") pensano che il cervello sia un marchingegno piuttosto semplice, con cassettini in cui sono riposte idee, vizi e virtù, credenze e chi più ne ha più ne metta.
A quel punto basterebbe individuare il cassettino etichettato come "religione", aprirlo, sfilare quel talloncino di carta con su scritto "cattolico... d'accordo con tutto tranne che per la verginità prima del matrimonio" e sostituirlo con un talloncino di carta (nera) con su scritto "satanismo".
La questione è che non esiste nessun talloncino, nessun cassettino e nemmeno nessuna etichetta (di cattolici che trombano prima del matrimonio invece ne esistono e come).
Il web pullula di queste sciocchezze.
Fece scalpore, quando venne pubblicato, uno studio che dimostrava che inserendo singoli fotogrammi raffiguranti una lattina di Coca Cola in una pellicola proiettata in un cinema, le vendite della bibita zuccherina, nell'intervallo, aumentavano.
Quel singolo fotogramma era troppo veloce per essere colto da occhio umano, ma non abbastanza per sfuggire alla mente inconscia.
Ok...
Ma proprio nessuno ha notato che decidere di bersi una bella Coca ghiacciata oppure decidere di suicidarsi non è proprio la stesa cosa?
Quel messaggio subliminale ha "funzionato" perché: 1) usato su persone che avevano sete e avrebbero, lo stesso, comprato una qualunque bevanda nell'intervallo; 2) gli spettatori erano già consumatori abituali di Coca Cola; 3) perché scegliere che bibita bere nella prossima mezz'ora è una decisione che non è proprio percepita come fondamentale nella nostra vita e quindi il cervello la processa in pochissimo tempo; 4) è una scelta che avviene su basi, quasi sempre, emotive.
Far cambiare religione ad una persona è, invece, piuttosto difficile.
Ogni singolo neurone del nostro cervello ha qualcosa come duecentomila recettori per neurotrasmettitori, sarebbe stato proprio una botta di culo per i studenti di scienze cognitive se i neuroni del "cattolicesimo + trombare prima del matrimonio" fossero stati tutti belli aggregati e con le sinapsi tutte aggrovigliate le une sulla altre...
A questo punto avremmo già capito tutto del cervello, avremmo già creato intelligenze artificiali, il corso di laurea in neuroscienze l'avrebbero chiamato neuromerendine e il personaggio di Amy Farrah Fowler sarebbe stato un podologo.
L'essere di religione cattolica + trombare prima del matrimonio è una variabile troppo importante per essere cambiata senza toccare il resto.
E' una idea fortemente connessa con i primi ricordi di vita, è mescolata con le emozioni che si provano nel ricordare le fredde mattine invernali quando si andava in chiesa mano nella mano con la nonna, da essa strutturiamo gran parte delle nostre idee sul mondo... per dirla in parole semplici: non si può distruggere questa variabile senza che tutto il resto crolli.
Per questo gli americani che guardavano quel film quel giorno hanno comprato più Coca Cola, ma se in sala ci fosse stato il mio amico Peter (noto per essere contro le multinazionali) quella Coca non l'avrebbe comprata lo stesso.
Perché per i primi quella era una decisione superficiale e senza importanza, per il secondo invece era qualcosa che avrebbe fatto crollare tutto il suo mondo interiore...

Questo è il senso &% ===

 idi vi dnoc$  & e caip% im &
itte m

scusate... deve esserci qualche problema con la tastiera...

1 I. Asimov, I robot dell'alba, Mondadori, 1995
2 I. Asimov, I robot e l'Impero, Mondadori, 1996


EDIT:
Ho scoperto che l'esperimento della Coca-Cola era una bufala, quindi il post perde di sens... no un attimo! Non perde di senso! E' ancora meglio! Vuol dire che non esiste nemmeno quella che credevo essere l'unica prova dell'efficacia dei messaggi subliminali! Mi dispiace per voi... non funzionano proprio...

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