giovedì 18 dicembre 2014

Variabili pesate.

Quando frequentavo il liceo il mio sogno era quello di laurearmi in astrofisica.
Non sorprende, quindi, che molte volte, a ricreazione, mi ritrovassi a parlare di Universo, pianeti e stelle con alcuni compagni di classe.
Successe una volta che una ragazza (che chiamerò Emy n.d.r.) mi chiamò a gran voce perché aveva avuto una discussione con un altro ragazzo.
Lui sosteneva che in inverno il pianeta Terra fosse più vicino al Sole di quanto lo fosse in estate; Emy sosteneva il contrario e mi aveva interpellato per chiedermi se io ne sapessi di più.
Per prima cosa le dissi che nei due emisferi il ciclo delle stagioni è invertito e che non c'era, quindi, nessuna ragione per poter pensare, in maniera perentoria, che l'estate fosse causata dalla vicinanza o dalla lontananza del Sole.
Poi le parlai di Fenris.
Cos'è Fenris?
Fenris è un pianeta che appartiene all'universo immaginario di Warhammer 40.000: è il pianeta natale del capitolo degli Space Marine chiamato Lupi Siderali, una figata!
Non ho abbastanza conoscenze nel capo della fisica per potervi dire, con sicurezza, se l'esistenza di un tale pianeta sia verosimile oppure no.
Se proprio dovessi scommettere direi no, ma non è il caso che vi descriva, adesso, le mie perplessità.
Le orbite della Terra e di Fenris a confronto.
Cos'ha di particolare questo Fenris rispetto alla Terra?
Fenris ha un'orbita che lo porta ad essere molto vicino e poi molto lontano dalla sua stella: come in immagine (notate che comunque le dimensioni dei pianeti non sono in scala).
Che cosa succede, quindi, su Fenris?
Fondamentalmente ci sono due stagioni: una caldissima ed una freddissima, senza l'alternanza tra i due emisferi.
E certo!
Perché la differenza di distanza tra il punto più vicino e quello più lontano dalla stella è talmente enorme da avere un effetto drammatico sulla superficie del pianeta.
Questo per la Terra non succede.
La differenza tra il perielio (il punto dell'orbita in cui la Terra si trova più vicina al Sole) e l'afelio (quello in cui si trova alla massima distanza) è piccolissima.
Un niente!
Giusto cinque milioni di chilometri.
Certo, è una distanza enorme se paragonata alla Orte-Ravenna, ma, credetemi, è veramente un nonnulla.
Ma perché questi 5.000.000 di chilometri non hanno nessun effetto sulla Terra?
Insomma, abbiamo detto che è pochissimo, ma ad Emy sembrava strano che non avessero proprio nessun effetto!
La ragione è presto detta.
Quei cinque milioni di chilometri non contano proprio niente poiché ci sono altre variabili che hanno un effetto molto maggiore.
Prima di tutto dobbiamo sempre tener presente che l'orbita della Terra è leggermente inclinata, variabile che cambia molto le carte in tavola visto che per questa ragione i raggi solari sono costretti a compiere in ogni periodo dell'anno una distanza diversa nell'atmosfera terrestre.
E poi ci sono tante altre cose di cui bisogna tener conto.
La distanza dal mare, l'altitudine, la posizione geografica rispetto alle maggiori correnti terrestri.
Certo che, pensandoci, dà un senso strano il sapere che la distanza dal mare e l'altitudine (variabili che si contano nell'ordine delle decine e delle centina di chilometri) hanno più effetto di cinque milioni di chilometri!
Ma non dovremmo sorprenderci più di tanto: i numeri sono numeri, non hanno un'importanza insita a seconda della loro grandezza.
Quello che conta è dare il giusto peso a tutte le variabili.
Sapete qual è un altro campo in cui le persone sembrano non dare il giusto peso alle variabili?
L'astrologia.
Per chi non lo sapesse (anche se lo trovo alquanto improbabile) l'astrologia è quella convinzione che la posizione dei pianeti rispetto a dei gruppi di stelle che non sono gruppi di stelle abbia un effetto sulla nostra vita.
Solitamente, le persone che parlano contro l'astrologia si concentrano su una questione fondamentale: non può esserci una correlazione tra la posizione dei pianeti e quello che ci accade.
Sinceramente io vorrei proporre una questione diversa.
Ammettiamo per un attimo che questa correlazione ci sia e che le stelle abbiano una certa influenza sulle nostre vite.
Come dite?
So' tutte stronzate?
Lo so, lo so. Dicevo.... ammettiamo, per assurdo.
Ammettiamo, per assurdo, che le stelle abbiano un'influenza sulla nostra vita.
Questa influenza sarà, sicuramente, una variabile da inserire in un quadro molto più ampio: certo, perché ci sono molte altre variabili che influenzano la nostra vita.
Cominciando dal basso potremmo parlare dell'attività neuronica.
Nel nostro cervello ci sono circa dieci miliardi di neuroni.
Ognuno con una cosa come duecentomila recettori per neurotrasmettitori.
Ogni singolo neurone può arrivare a compiere la sua operazione (a scaricare) anche mille volte al secondo.
Il numero dieci miliardi: se non vi fa impressione avete qualche problema.
Una bella attività frenetica nelle nostre teste: altro che metropolitana di Londra!
Ad un livello un po' più alto ci siamo noi, le nostre scelte, le nostre esperienze ed il modo in cui tutte queste cose strutturano il nostro modo di pensare.
Ad un livello più alto ci sono le relazioni che abbiamo con le persone.
E poi bisogna contare che ogni giorno siamo bombardati da migliaia di messaggi da moltissime fonti. Migliaia di messaggi... ogni singolo giorno.
E poi al livello ancora più alto c'è tutta l'influenza che la società ha su di noi, che il clima politico ha su di noi ecc. ecc..
Queste sì che sono miliardi di variabili!
Altro che Terra, stelle ed orbite!
Ma questo è ciò che rende noi esseri umani così speciali.
Non disponiamo di una formula dell'essere umano così come disponiamo di una formula della caduta dei gravi.
Perché le variabili in gioco sono troppo; molte delle quali non sono misurabili.
E, in mezzo ad una giungla così inestricabile di variabili, influenze e dati, qualcuno pensa che quell'influenza che noi abbiamo accettato, ora, per assurdo possa avere un minimo peso senza essere praticamente annullata dalla altre.
Già è inverosimile credere che qualcuno, migliaia di anni fa, senza nessuna conoscenza nel campo di psicologia, neuroscienze e sociologia sia riuscito a distillare l'influenza delle stelle da tutto il resto.
Quello che è ancora più inverosimile è che l'influenza delle stelle sia una variabile che, se pesata, conservi ancora il suo valore.
Non c'è bisogno di dover cercare chissà dove una dimostrazione che le stelle non hanno effetto per non seguire l'astrologia e gli oroscopi.
Basta rendersi conto che l'influenza delle stelle sul nostro comportamento è come l'influenza che la differenza di distanza dal Sole ha sulla Terra.
Sembra enorme se paragonata alla Orte-Ravenna, ma, a conti fatti, non conta niente.

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