giovedì 10 luglio 2014

Discutere di politica con un piccione.

Ogni tanto, quando ci sintonizziamo su un qualunque telegiornale, viene fuori una scimmia che ha imparato una manciata di parole nuove. Perché, dovete sapere, che da qualche parte nel mondo si stanno spendendo soldi in ricerche volte ad insegnare qualche sorta di linguaggio agli animali inferiori. Il giornalista di solito conclude il siparietto con una frase fatta scelta da un apposito frasario: "Nella speranza che capire gli animali ci aiuti a capire meglio noi stessi" oppure "Chissà... forse proprio gli animali potranno insegnarci qualcosa" oppure ancora "In un mondo in cui non comunichiamo più tra di noi, ci ascoltano gli animali".
In realtà chiunque possieda una minima frazione di conoscenza di psicologia sa che queste sono tutte sciocchezze.
Fino a poco fa eravamo convinti che noi esseri umani imparassimo ad utilizzare un qualunque linguaggio attraverso una lunga serie di condizionamenti. Quando imparavamo una parola, ricevevamo in cambio una ricompensa sotto forma di sorriso dei nostri genitori e quando, purtroppo, commettevamo qualche errore ricevevamo una punizione. Una lunghissima serie di questi due tipi di condizionamento, a lungo andare, avrebbe prodotto la nostra facoltà di linguaggio.
In realtà non crediamo più a questo modello. Ora sappiamo che noi essere umani abbiamo la facoltà del linguaggio "impiantata per nascita".
I condizionamenti producono comportamenti artificiali nelle specie animali che li subiscono, noi esseri umani, invece, ci esprimiamo tramite linguaggi complessi per natura.
Gli orsetti lavatori non imparano a lavare il cibo quando osservano un adulto della propria specie farlo (quindi subendo un condizionamento), ma lo fanno per natura. Noi impariamo una particolare lingua con l'esperienza, ma la facoltà del linguaggio, quella, è nostra per natura.
Eppure noi esseri umani ci ostiniamo con stoica caparbietà ad insegnare alle scimmie un linguaggio attraverso condizionamenti sotto forma di banane. Ma perché cerchiamo di insegnare un linguaggio tramite condizionamenti se nemmeno noi lo impariamo in questo modo?
Probabilmente per la stessa ragione per la quale i miei compagni delle superiori si ostinavano a discutere con il prof. di religione di diritti degli omosessuali (scenetta triste e surreale che mi è tornata in mente scrivendo lo scorso post). Io non ho mai preso parte a queste tavolate e, più volte, ricordo di aver tentato di dissuaderli dall'aprire queste discussioni ogni volta.
Dopo due o tre volte, il fatto che stuzzicassero il prof. solo per farlo imbestialire e saltare un'ora di noiosa propaganda giussaniana era così evidente che quasi mi vergognavo, anche non prendendo parte a questo trabocchetto giocato all'intelligenza del prof.... ma questa è un'altra storia.
La questione è che i miei compagni tentavano di produrre un'apertura di pensiero nel prof. proponendo argomenti razionali, quando la base delle sue convinzioni non era affatto razionale.
Poiché fino a che esiste Dio, ci sono i 10 comandamenti. Il sesto prescrive di non commette atti impuri.
E' da intendersi che bisogna raggiungere l'orgasmo solo avendo rapporti sessuali che hanno lo scopo di procreare, e comunque dopo il matrimonio.
Quindi niente pippe. E quelli che tra di voi hanno anche qualche conoscenza di biologia sanno benissimo che due uomini non posso procreare, per questo i cattolici non accettano il matrimonio omosessuale. Non è tanto complicato dopotutto. E per quelli che si ostinano a dire sciocchezze come "Gesù non ha mai detto niente contro gli omosessuali" io dico "No... ma i 10 comandamenti sì". E per quelli che continuano dicendo "Io seguo Gesù non i 10 comandamenti" io ribatto subito "Ok, ma allora non sei cattolico".
Per quanto fossero convincenti gli argomenti dei miei compagni, per quanto fossero razionali, non potevano produrre nessuna apertura di pensiero nel prof. che parte dalla base che non bisogna fare sesso sterile.
Dobbiamo semplicemente accettare l'idea che continuare a discutere con argomenti razionali di omosessualità e razzismo con un cattolico e il tentare di insegnare a parlare alle scimmie sono due, grandi, inutili perdite di tempo.

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