mercoledì 18 novembre 2020

GUIDA - Come funziona Twitter.

 

 

2020 e.v.
Luglio.
Venerdì 24.
Varg Vikernes, nato Kristian, forse più noto come Burzum, apriva Twitter, caricava una foto di Salvatore Aranzulla e twittava: «Well, I don't care what Antonio says. I relate to reality instead.  Maybe you wish to talk about all the Jewish slaves they had, and how they mixed with them too? No wonder why many Italians look like this today:».


E mentre l'intera comunità del Metal italiano si scompisciava sotto dalle risate e su alcuni gruppi Black Metal nascevano terribili faide interne, io, l'Araldo del Metallo, per una strana associazione di idee, decidevo di mettermi a scrivere e pubblicare, come il buon Salvatore, guide, istruzioni e prontuari.

E senza indugiare oltre, ecco a voi la prima guida targata Onore al Metallo e dedicata al famoso social network creato da Jack Dorsey!

Partiamo subito con il dire che Twitter, in Italia, è ben poco usato rispetto agli altri paesi, sopratutto rispetto a quelli anglofoni (capiremo più avanti il perché); i lettori mi perdoneranno, quindi, se nell'introdurli a Twitter userò l'espediente del paragonarlo al ben più popolare Facebook.

Se dovessimo, quindi, introdurre a Twitter un profano, bisogna cominciare obbligatoriamente dalla più grande differenza che passa tra questo e Facebook.
E badate bene che questa variabile ha un peso molto maggiore di quello che si possa pensare in prima battuta.
Questa va a strutturare il modo in cui il social viene percepito e utilizzato: ne rappresenta la caratteristica peculiare, oserei dire ontologica, che lo differenzia, non solo da Facebook, ma da tutti gli altri social.
E', sicuramente, la prima cosa che viene in mente quando si parla di Twitter e sono sicuro che tutti coloro che già lo conoscono avranno già capito dove voglio andare a parare e cioè che su Twitter si può mettere la robba porno.
Ma non robba tipo porno soft o quel vedo e non ti vedo.
Proprio porno porno!
Però aspettate prima di iscrivervi a Twitter perché, questo, ha anche dei problemi...

Tipo la seconda grande differenza che passa tra Facebook e Twitter; non tanto importante come la prima, ma comunque abbastanza importante da essere citata: i tweet (così si chiamano i post su Twitter) possono essere lunghi massimo 280 caratteri.
Qui cominciano i problemi seri. Perché se un inglese con 280 caratteri può benissimo raccontarci la storia della sua vita e gli avanzano comunque abbastanza caratteri per spiegare quanto fa schifo la cucina inglese, in italiano le cose non sono altrettanto semplici.

Noi italiani siamo prolissi. Inutilmente verbosi. Di quella verbosità tale da ingenerare fastidio nell'ascoltatore o nell'eventuale lettore.  Dediti, fino all'inverosimile, all'utilizzo di inutili avverbi e pleonastici aggettivi. Più attenti al futile abbellimento estetico del discorso che alla sostanza dello stesso.

Questo è un problema sopratutto per i boomer.
Oh... i boomer.

Twitter rappresenta la più grande sfida all'intelligenza dei boomer dopo l'invenzione del lettore DVD.
Immaginateli lì su Twitter, sudati, inondati di pornografia, con la vista già annebbiata, che si imbattono in un tweet di Renzi.
Il cuore che batte all'impazzata, le mani incrostate di sperma, ed eccoli lì a tentare di commentare e ritwittare, ma implacabile ecco che il social blocca il tweet: è troppo lungo.
E allora ci riprovano: tagliano lì, tagliano qua.
Si toglie una congiunzione qua, un pronome là.
Con un solo pensiero fisso, smerdare Renzi il più velocemente possibile e poi tornare a guardare pornografia: ed ecco che vien fuori un tweet insensato  e che non ha, ormai, più nessuna traccia di quello che era il pensiero originariamente partorito tra una pippa e l'altra.

E più o meno quello che deve essere successo a Giovanni Toti con l'ormai celebre tweet sui vecchi.


Adesso, non vorrei fare la parte di quello che vuol difendere Toti a tutti i costi: cioè in un paese normale non sarebbe mai riuscito a entrare in politica e sarebbe dovuto rimanere a fare il doppiatore di Yoghi, ruolo che l'ha reso famoso.
L'accanimento che c'è stato contro di lui, però, mi è sembrato ingiusto.
E' quanto meno ovvio che voleva intendere che visto che i vecchi sono improduttivi, nel senso economico del termine, li si può mettere in quarantena totale senza problemi.
O almeno: senza i problemi economici e sociali che deriverebbero dal fare la stessa cosa con altre fasce di età.
E allora perché Toti ha scritto quello che ha scritto?
Semplice.
Perché il tweet era troppo lungo e taglia là e taglia qua, dopo mezz'ora di tentativi la versione effettivamente twittata gli era parsa abbastanza accettabile per poter finalmente tornare sul profilo di Valentina Nappi.

La terza differenza tra Twitter e Facebook, questa volta mi basteranno poche righe, è che su Twitter i coglioni c'hanno l'emoji della bandierina italiana nel nome: 🇮🇹
E' inutile che tentiate di scovare eccezioni a questa regola: non ve ne sono, punto!

Per finire, ma voi mica sapete chi è l'Antonio a cui si riferisce Burzum?


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