sabato 9 marzo 2019

Quell'ingegnere pusillanime.

E rieccoci qui, a più di due anni dall'ultimo post.
Due anni e passa di silenzio sono tanti, ma non è mia intenzione tediarvi con una lista di spiegazioni sul perché le cose siano andate così.
E' successo e basta. Delle volte nella vita è così.
Certo che però ne succedono di cose in due anni!
Per esempio: non abito più in Romagna.
Ricordate? Vi ho già parlato della Romagna: è quel posto in cui la gente chiama le buste “sportine”.
Ogni tanto ci ripenso alla Romagna.
Qualche giorno fa, per esempio, mi è tornata in mente la mia prima grigliata romagnola.
Qual è la differenza tra una grigliata romagnola e una non-romagnola? O, chessò, una ligure?
A parte il fatto che a quella ligure ognuno si porta la carne per sé da casa, mi pare logico.
Se dovessi basarmi solamente sulla mia prima (ed unica) esperienza direi nessuna.
Ma non è di cucina che voglio parlare, quest'oggi.
Perché, in effetti, di cose che non avevo mai visto fare ne sono successe: del tipo che il padrone di
Come apparivano i pomodori... che alla fine erano pure buoni!
casa piglia un pomodoro, lo spacca a metà e lo adagia sulla griglia.
In realtà, è successa una cosa ben più assurda.
Per la prima metà della serata, andò tutto bene: si mangiava, si beveva, si discuteva e, ve lo posso assicurare, niente avrebbe potuto farmi pensare di essere finito in un covo di pazzoidi.
Ma prima di proseguire nella storia, lasciate che vi introduca, almeno per sommi capi chi erano questi pazzoidi e, sopratutto, cosa ci facevo io lì.
Questi pazzoidi erano gli amici del ragazzo della sorella della mia ex-ragazza.
Attuale ex-ragazza, ovviamente allora era ancora la mia ragazza.
Oltre alla mia ex e me erano presenti:
1) La sorella della mia ex e il ragazzo: i classici esempi, preconfezionati e fatti con lo stampino, di "vegetariani alla cazzo di cane". Avete presente quei vegetariani che ordinano una piadina impastata con lo strutto, ma con dentro le verdure grigliate? Ecco, loro. Avete presente quei vegetariani che sono contro la sperimentazione animale, ma hanno il mobile del bagno che trabocca di medicinali? Loro... insomma avete capito.
2) Gli amici dei due vegetariani: una decina di autoctoni della Romagna. Ci tengo a precisare che queste erano persone che avevo già incontrato in altre occasioni, ma per nulla al mondo avevo immaginato che fossero in grado di... di... bhé... vedrete...
3) Un ingegnere e la sua nuova ragazza: c'erano solo due persone che non avevo mai visto, un ragazzo ed una ragazza. Non ricordo nessuna informazione anagrafica dei due, ricordo solamente che il primo era uno studente di ingegneria e l'altra era la sua nuova ragazza.
Tutta quest'umanità stava bevendo, mangiando pomodori arrostiti e parlottando quando, all'improvviso e del tutto inaspettatamente, il fidanzato della sorella della mia ex (che da ora in poi, per semplicità, chiamerò Don Zame) se ne uscì con Erich von Däniken.
Devo dirvi la verità: all'epoca non avevo la più pallida idea di chi cazzo fosse questo Erich von Däniken. Non mi ci volle molto per farmi un'idea su di lui, capii subito di qual grande scienziato stavamo parlando quando Don Zame mi spiegò che questo tizio aveva scritto un libro in cui sosteneva che Pumapunku fosse stata costruita dagli alieni.
Un elemento del complesso di Pumapunku.
Ne scaturì un'accesa discussione che non riporterò.
Questa aveva coinvolto principalmente Don Zame e me, ma, in qualità di uditorio, vi avevano partecipato anche la mia ex, la sorella, l'ingegnere e la sua nuova ragazza.
Avevo capito subito, da un sol sguardo, che l'ingegnere stava dalla mia parte.
Dove con “dalla mia parte” intendo che non credeva che gli alieni avessero costruito Pumapunku.
E' 'na cosa che va specificata; ho introdotto il discorso di Don Zame e poi sono passato a parlarvi dell'ingegnere.
Quindi lo specificherò di nuovo, per essere sicuri che l'abbiate capito: Don Zame è convinto che siano stati gli alieni a costruire Pumapunku. Non è che stavamo a parla' di un film, dico proprio nella realtà. Gli alieni so' venuti sulla terra e hanno costruito Pumapunku.
Proprio questa era la discussione.
Lo so cosa state pensando: no, non eravamo ubriachi.
La discussione stava procedendo anche piuttosto tranquillamente; poi, all'improvviso, accadde l'irreparabile.
Per caso, un altro degli amici di cui al punto 2 con la coda dell'orecchio intercettò la nostra discussione e si fiondò a parteciparvi; nel giro di quattro minuti netti la discussione si allargò a tutti i presenti.
Si toccarono, nell'ordine, i seguenti argomenti:
a) Pumapunku e gli alieni;
b) alieni e piramidi d'Egitto;
c) reincarnazione;
d) reincarnazione in alieni;
e) alieni da altre dimensioni;
f) creazione dell'uomo da parte degli alieni;
g) teorie sul complotto dell'undici settembre;
h) fantasmi;
i) fantasmi di alieni;
l) alieni;
m) alieni che creano l'uomo;
n) l'uomo crea i dinosauri;
o) i dinosauri distruggono l'uomo;
p) la donna eredita la terra.
Mi accorsi in un momento che tutti gli astanti credevano in tutte queste cose.
Ero finito nel covo dei più dementi tra i decerebrati della Romagna.
Anzi, devo dirvi la verità: questa cosa della grigliata accadde anche verso l'inizio della mia esperienza di vita romagnola.
Per molti anni a venire fui convinto (errando, devo ammetterlo) che in Romagna ci fosse una concentrazione insolita di pazzoidi. Ovviamente al netto del fatto che chiamano le buste “sportine”.
Ma torniamo alla grigliata; divenni in un attimo il bersaglio di tutti, non era più una discussione era una guerra di quindici contro uno.
Povero me.
In quel momento: un bagliore, un ricordo, una speranza.
"Un attimo!" pensai "L'ingegnere sta sicuramente dalla parte mia... è stato zitto fin'ora, devo assolutamente farlo partecipare".
Un secondo! Ma... ma... non sarà mica un caso che gli unici due, tra i sedici presenti, ad avere un'istruzione universitaria siano anche gli unici due che non credono a nessuna di queste cazzate?
Non divaghiamo, ero arrivato al punto in cui stavo cercando di convincere l'ingegnere a darmi sostegno.
Ci provai.
E riprovai.
Ma ogni mio tentativo di far partecipare l'ingegnere era un fiasco; lui si limitava ad un "Sì, dovrebbe" o a farfugliamenti sciocchi.
Perché?
Non potevo crederci.
Non potevo aver sbagliato a leggere il suo atteggiamento, ero sicuro che non credesse a queste stronzate.
In realtà avrei dovuto capire che anch'egli era un pazzoide da subito, fin dal suo arrivo. Quando alla domanda del padrone di casa “Quante salsicce vi faccio?” egli rispose “Nessuna, grazie, Noi ci siamo portati i filetti di merluzzo da casa”.
Non riuscivo proprio a capire, poi accadde.
Sapete quando accade qualcosa e tu dici "Ah... ecco...".
Sbuffi e capisci tutto... avete presente?
Ecco, all'improvviso la nuova ragazza dell'ingegnere cominciò a raccontare dei fantasmi che aveva incontrato nella sua vita.
L'ingegnere non poteva partecipare alla discussione, sennò non avrebbe trombato per una settimana!
Voi che avreste fatto?
Avreste dato manforte ad un perfetto sconosciuto (seppur un figo come me) sapendo che questo avrebbe significato andare contro la vostra nuova ragazza?
La "H" di "Halien" a Pumapunku.
Anche perché non è che quella aveva detto “Io credo ai fantasmi, ma non ne ho mai visti”.
Aveva proprio raccontato di quando ne aveva incontrati tre o quattro.
Con queste premesse, dirle che i fantasmi non esistono non avrebbe significato solo contraddirla; ma sarebbe stato proprio equivalente a dirle “Ma che cazzo hai visto? I fantasmi hai visto? Ma smettila! A scema! Ma che cazzo vedi? Ma sicuro che so' boni quegli occhiali? Dammi il nome dell'oculista tuo che lo faccio radia' dall'ordine dei medici! Così finalmente la smetti di butta' soldi dall'oculista e vai dallo psichiatra!”
Lo fareste?
Direste alla vostra nuova ragazza di andare dalla psichiatra?
Certo che no!
Pensereste, come l'ingegnere: “Ma sì, ma chi se ne fotte, ma mi sto zitto! Almeno stasera trombo!”
E invece no! Ingegnere maledetto!
Avresti dovuto partecipare alla discussione, mandare a fanculo la figa, l'amicizia ed urlare insieme a me "Siamo nel 2015, Cazzo! Non potete credere a 'ste stronzate!"
Oppure una cosa tipo “Sciò! Siam nel 2015! Non potete credere a quescte cappellate! Oscta!”
Tutto questo per un motivo: se c'è una cosa che ho imparato in questi ultimi anni è che i romagnoli dicono quasi sempre “oscta” alla fine di una frase!
E ho imparato anche che quello che questa gente teme di più è l'essere messa in ridicolo (mi riferisco ai coglioni, non ai romagnoli).
Ecco perché rifuggono sempre il confronto (a meno che non sono in quindici contro uno, mi pare logico).
Per questo la prossima volta che qualcuno vi dirà che gli Inca non avrebbero in nessun modo potuto tagliare il granito di Pumapunku dovrete rispondergli "Ma che cazzo stai a di'!? Ma non lo vedi che quello in foto non è granito!? Ma porca troia! Il granito è la pietra più riconoscibile in assoluto, la conoscono pure i bambini! Possibile che sei così coglione che manco il granito riconosci!"
Questo è il modo in cui bisogna trattare questa gente!
Vi dirò: questo post, in realtà, l'ho scritto tanto tempo fa.
Se ne è stato in attesa sul mio PC per oltre due anni e ora l'ho pubblicato.
Questo per dirvi che, quando lo scrissi, Mentana e Burioni ancora non erano diventati fenomeni di costume come lo sono ora.
Nel frattempo, ho quindi scoperto che il concetto che volevo esporre qui nel presente ha un nome ben specifico: il blast.
Non è proprio una presa per culo.
Non è proprio un mettere in ridicolo, come ho detto qualche riga sopra.
E' proprio 'na cosa a parte! E' blast!
E allora non fate come quell'ingegnere!
Abbiate il coraggio di blastare!
Blastate.
Andate e blastateli tutti!
Blastate, blastate e blastate!


Oh... e se vengo a sape' che quell'ingegnere, alla fine, non se l'è manco trombata quella... là sì che mi ci incazzo sul serio!

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