martedì 10 marzo 2009

Black metal: metallo di morte.

“Black metal: metallo di morte” questo è il titolo di un articolo e/o post (1) che troviamo sul sito del Centro Culturale San Giorgio (link nell’apposito elenco a lato).
Visto che “Il forum è chiuso. Non è possibile al momento stabilire quando riaprirà.” Penso sia lecito, da parte mia, risponderle sul mio blog.

Il “webmaster” comincia dicendoci che quello che leggeremo è un passo del libro “Rock music vs. the God of the Bible” e poi ci fa un terribile monito su di esso!

Ma ecco che comincia il vero articolo: “Il death metal (noto anche come black…” FALSO, il Death Metal e il Black Metal sono due cose completamente diverse. Mah, irrilevante, direte voi. Invece no, è molto rilevante (riprenderò questo discorso in uno dei prossimi post). Continua “…o goth metal…” che non esiste (ed è ancora molto rilevante…ma abbiate pazienza di aspettare il prossimo post). “…shock rock…” FALSO. Bhè questo a dire il vero non è nemmeno proprio un termine “accettato” dalla comunità della musica. “…o grindcore)” Bhè questo proprio no! Anzi come tutti in generi che finiscono in –core di solito non sono nemmeno molto simpatici ai “metallari puristi”.
Qualche rigo sotto dice “«Tra il 1989 e il 1993, il “death metal” è divenuto immensamente popolare in tutto il mondo con gruppi che raccolgono folle di migliaia di giovani nella notte»” Insomma il Death Metal è diventato famosissimo tra l’ottantanove e il novantatré e in giro per il mondo le band raccolgono folle di migliaia di persone “nella notte…”! Nel buio! Nell’oscurità! Nelle tenebre! Certo che il raggiro è fatto ad arte! Effettivamente i concerti si svolgono di notte ed un lettore un po’ “stupidino” già si spaventa! Ma tutti i concerti si fanno di notte, anche Amedeo Minghi comincia alle 23 e 30 il concerto!
Continua poi facendo un elenco di alcuni nomi “paurosi” di band Death e Black Metal (e invito a notare che l’autore all’interno dell’articolo utilizza i due termini a casaccio…ripeto che capirete perché questo ha molta importanza in uno dei prossimo post).

Comincia una nuova sezione intitolata “Dal blues al metal attraverso il rock anni Settattanta”.
In questa sezione viene analizzata la discendenza del Metal dal Blues del primo novecento e di come abbia attinto da esso i contenuti satanico-edonisti.
Ma questo è un discorso un po’ “stupidino” da fare poiché TUTTA la musica moderna (compresa la Soul che è tipicamente cristiana) discende dal Blues e dal Jazz. Insomma da tutti i generi musicali moderni possiamo operare un collegamento più o meno diretto fino ad arrivare alla Black Music (Blues, Jazz e compagnia). Insomma non è una prerogativa del Metal di discendere da questa musica.
Il “webmaster” ci parla poi di questo Robert Johnson che, secondo la leggenda avrebbe venduto l’anima al diavolo per avere fama e poi di un DJ chiamato Alan Freed che avrebbe dato luogo ad una “gazzarra” con centinaia di adolescenti che si uccidevano a vicenda ascoltando Rock’n’Roll.
Anche ammettendo che questo fatto sia successo in queste modalità e che non si sia trattato di quattro ragazzi che si sono picchiati in un vicolo, questo cosa dimostra? Che il Metal è satanico perché un produttore di un genere musicale dal quale discende TUTTA la musica moderna organizzò una “gazzarra”?

Segue una sezione chiamata “La violenza e la bestemmia del black metal”. In questa sezione il “webmaster” ci parla dei tragici eventi norvegesi ad opera di alcune persone legate all’ambiente del Black Metal.
L’argomento “Black Metal Norvegese” è troppo lungo e complesso per parlarne qui ed ora. Dovete perdonarmi ma riprenderò l’argomento in un prossimo post (preannunciando comunque che io non posso difendere l’assurdo comportamento di quelle persone).

Ed arriviamo all’ultima sezione “I frutti del black metal in terra statunitense”. Il “webmaster” ci parla di alcuni omicidi avvenuti negli U.S.A. ad opera di fan del Black Metal.
Ci tiene molto a puntualizzare ogni volta: “…fans scatenati…” o “…patito del black metal…” come per farci immaginare che la vita di questi ragazzi fosse pane e Black Metal. Poi, come volesse smentirsi da solo, mostra le foto degli assassini. Bhè, i ragazzi nelle foto non corrispondono certo all’iconografia del “metallaro” e tutti sappiamo come per i “metallari puristi” sia importante il modo di vestire e di porsi. Mah…forse il Metal non era poi una parte così importante della vita di questi ragazzi.
Però un’altra cosa io personalmente ho notato, i 18 ragazzi (a parte uno) sono statunitensi, come lui precisa anche nel titolo. Sarà una coincidenza? Mah! Io ho fatto delle ricerche (2) ed ecco cosa ho scoperto.
Negli U.S.A. nel corso del 2006 ci sono stati 1.417.745 crimini violenti (tra omicidi, rapine a mano armata, stupri eccetera eccetera). Il numero di vittime, ossia delle persone uccise, nel solo 2006 è stato pari all’intera popolazione dell’Estonia! Praticamente un omicidio ogni mezz’ora!
Ora si possono fare, secondo me, due discorsi.
Il primo è che in un paese con tali statistiche forse forse c’è un qualche problemino in qualche altra cosa indipendente dalla musica che ascoltavano 17 persone su una stima di milioni di persone (contando che il Metal ha più di 20 anni di vita).
Ora non fraintendete le mie parole! Per me una vita umana ha lo stesso valore di migliaia di vite umane, poiché la persona nella sua individualità è la cosa più importante dell’universo (e so anche che questo è un concetto molto cristiano). Ma voglio semplicemente far capire che deve esserci qualche altro problema se gli Stati Uniti hanno una media di omicidi così spaventosamente alta.
Il secondo discorso è ancora più fraintendibile del primo, quindi vi prego di leggere con attenzione prima di saltare alle conclusioni (e vi ricordo un’altra volta il discorso che ho fatto sull’importanza della singola persona). L’autore di questo articolo vuole dimostrare che il Metal è pericoloso perché 17 persone che hanno ucciso qualcuno negli U.S.A. ascoltavano Metal.
Ora io NON voglio dire che se Roberto (nome puramente casuale) ordina ad un ragazzino “Uccidi quello lì” e il ragazzino lo va ad uccidere bisogna perdonare Roberto perché “tanto ci stanno lo stesso altri milioni di omicidi”.
Ma qui siamo di fronte ad una situazione diversa, qui l’autore vuole DIMOSTRARE che il Metal ha fatto quello che ha fatto Roberto nel mio esempio e per DIMOSTRARLO cita 17 casi su svariati milioni. Ma tornando sempre all’articolo de La Stampa leggiamo addirittura che ci sono 5,7 omicidi su 100.000 persone ( sempre in media). Ma se è vero che 17 “metallari” hanno ucciso delle persone, e negli U.S.A. ci sono sicuramente ben più di 290.000 (spero abbiate capito il calcolo) metallari, vuol dire addirittura che in media ammazzano meno persone i fan del Metal che il resto delle persone (che siano essi fan di Rap, del gelato o di Star Wars).
Quindi non fraintendiamo! Ripeto: Roberto bisogna arrestarlo, però non si può dimostrare a partire dai quei dati che la maggior parte dei fan di Heavy Metal uccidono e anche ammesso che si potesse dimostrarlo vi ricordo che un paese, che ha quelle statistiche così spaventose ed inconcepibili per noi italiani (che abbiamo radici culturali differenti), deve per forza avere un problema culturale in qualche altra cosa che mette sicuramente in secondo piano la causa “Heavy Metal”.

P.S.
E visto che ci piacciono tanto le ricerche operate da persone laureate, leggiamo anche questa: http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/scuola_e_universita/servizi/musicagiovani/metal-intelligenti/metal-intelligenti.html



(1)
http://www.ccsg.it/metallo_di_morte/metallo_di%20_morte.htm

(2)
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200710articoli/26312girata.asp

1 commento:

Anonimo ha detto...

hi, new to the site, thanks.