sabato 14 settembre 2019

Uno sguardo sul mondo di Voltaire.

Voltaire si svegliò di buon ora quel giorno, come faceva sempre.
Il tempo di farsi una doccia e, indossato il soprabito, era già in strada.
Percorse l'affollato viale e, arrivato al bar, vide Gesù Cristo; seduto al solito tavolino a leggere La Verità.
Si sedette insieme a lui.
«Come va oggi, Cristo?» chiese.
«Come sempre, niente di nuovo».
Voltaire desiderò un cappuccino e un fagottino alla crema che comparvero immediatamente sul tavolino; in Paradiso funziona così.
Gesù ripose il quotidiano «L'altro giorno, come tutti i lunedì, ero a cena con mio padre, Bertrand Russell e Ronnie James Dio ed è saltato fuori il tuo nome...».
«Davvero? Cosa hanno detto?»
«Tu sai che diamo la possibilità, a voi beati, di guardare la Terra di tanto in tanto?»
Voltaire annuì e addentò il fagottino.
«Ecco... mio padre ha detto che tra miliardi e miliardi di beati tu sei uno dei pochi che non l'ha mai fatto; non lo sapevo».
«Sono passate poche centinaia di anni da quando sono arrivato... ho sempre pensato di farlo più in là: quando il mondo sarebbe stato veramente diverso e strabiliante».
«Oh! Credi a me! E' veramente molto diverso, oggi!»
«In realtà... è strano che tu me l'abbia chiesto proprio oggi. L'altro giorno stavo proprio pensando di dare una sbirciatina, ma poi ho incontrato Jean-Jacques di ritorno dalla sua visita al mondo e stava incazzato nero: ha farfugliato qualcosa sull'Italia, non c'ho capito un cazzo».
«Stai parlando di Rousseau?»
«Conosci qualche altro Jean-Jacques?»
«No... ma Rousseau è sempre stato uno che si offende facilmente».
«Non lo so, Gesù...»
«E dai! Mi diverto un sacco quando devo accompagnare i beati a dare le sbirciatine!»
Voltaire sospirò «E va bene... ma te lo faccio più come un favore: solo perché non hai mai spifferato a d'Alambert e a d'Holbach che il mio vero nome è François-Marie».
I due si alzarono dal tavolino e si avviarono verso il Mondo.
Voltaire si accorse dopo poco che Gesù Cristo aveva ancora con sé il quotidiano «Hai rubato il giornale al bar?»
«Non mi giudicare, Voltaire, con tutto quello che costa la carta igienica oggigiorno!»
«Mmm... ok... e dimmi un po'... secondo i miei calcoli sulla Terra dovrebbe essere più o meno il 2017... giusto?»
«2019... e ti dico la verità: sei anche abbastanza famoso».
Un sorrisetto compiaciuto si dipinse sul volto di Voltaire «Davvero? Suppongo che il mio contributo, insieme a quello di altri miei compagni illuministi, abbia condotto la Francia, e con essa l'Europa tutta, verso ere di pace: ere illuminate e di saggezza... non vedo l'ora di vederle tutte!»
«Forse è meglio che ci limitiamo ad osservare il 2019... non per niente... ma meglio così...»



«Davvero nel 2019 sono ancora famoso?»
«Molto! Devo dire che sei uno degli autori più citati della Storia».
«Davvero? Nelle università di tutto il mondo sono ancora citati e studiati i miei scritti?»
«No... cioè sì: nelle università si parla ancora un po' di te, ma sei più famoso su Internet».
«Internet? E cos'è?»
«E' difficile spiegartelo... è una cosa che gli esseri umani hanno inventato per guardare i video porno, ma che con il tempo hanno imparato ad usare anche per condividere conoscenza».
«Non sono sicuro di seguirti».
«Gli esseri umani utilizzano questo Internet per condividere un'immagine del tuo ritratto accompagnata dalla "tua" frase "Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo"».
«Che strano... non ricordo di aver mai detto una cosa del genere».
«Certo, perché in realtà è stata una scrittrice inglese dell'ottocento: Evelyn Beatrice Hall».
«Cazzo! Sì, la conosco! Ecco perché mi risponde sempre male!»
«Non lo so, è stato mio fratello, Giacomo, ad accompagnare lei a dare la sbirciatina... quindi non so se si è incazzata per questo... può essere».
«Non si può fare niente perché tutti sappiano che la frase è sua?»
«Mi dispiace... la politica di mio padre è chiara: niente interferenza sul libero arbitrio... cioè... possiamo comparire sui toast una volta ogni tanto, ma appena proviamo a chiedergli una cosa sul libero arbitrio va su tutte le furie...»

I due continuarono a parlare e a camminare fino alla fine del viale, imboccarono Corso della Madonna Incoronata fino ad arrivare a Piazza Belvedere.
Erano molte le anime dei beati che la affollavano, ognuna dava una sbirciatina alla Terra; per lo più osservavano le donne farsi la doccia, ma c'era anche qualcuno che osservava la Scienza e la Storia compiersi sotto i loro occhi.
«Vedi quanto sono contenti tutti quanti?» chiese Gesù «Non vedevo una persona così contenta da quella volta che mia madre perse finalmente la verginità».
Voltaire non rispose, guardò un attimo a terra, fece un passo avanti e, appoggiate entrambe le mani alla ringhiera, alzò gli occhi ad osservare la Terra.

Immaginate che spettacolo sarebbe osservare tutta la Terra insieme, in un solo momento; ma non come fanno gli astronauti.
Osservare la Terra, come su un planisfero, e poter vedere ogni singola persona e ogni singola cosa. Voltaire rimase per qualche secondo in silenzio; Gesù sempre affianco a lui, ridacchiando soddisfatto.

«Ma... ma... ma... che cazzo... ma aspetta un secondo... ma... ma... hai visto quella... boh...»
«Su forza... hai perso il tuo proverbiale acume?» disse Gesù sogghignando.
«Ma... quel tizio è veramente il Presidente degli Stati Uniti d'America?»
«Eh sì».
«A me sembra un deficiente... e poi perché è arancione? E guarda là! L'Italia è unita!»
«Lascia perdere l'Italia... guarda la Francia...»
«No aspetta... è un casino!»
«Aspe' aspe' guarda la Francia... Allons enfants de la Patrieeee, le jour de gl...»
«Quel tizio che balla in spiaggia è un membro del governo italiano?»
«Sì... in un certo senso non più... ha fatto cadere il governo...»
«Quel tizio là che tutti prendono in giro perché non sa parlare bene, pure lui è un ex membro del governo?»

 

«No no... quello ci sta ancora...»
«E la sinistra dov'è? Non la vedo...»
«Effettivamente non si vede bene manco da qua... stanno dentro quel palazzo...»
«E che fanno?»
«Discutono sul fatto se sono tutti d'accordo sul fatto che stanno discutendo del fatto che il giorno prima avevano discusso su chi aveva ragione sulla questione di cui stavano discutendo il giorno prima ancora».
«E di cosa discutevano quel giorno?»
«Su quale era l'argomento del quale avrebbero dovuto discutere il giorno prima».
Voltaire rimase silenzioso, questa volta per parecchi minuti.
«Sai... in tua assenza gli uomini hanno inventato una cosa fighissima che si chiama Heavy Metal...»
Voltaire alzò la mano a zittire Gesù «Non mi interessa l'artigianato... fammi vedere quella cosa di cui mi parlavi prima... l'Internet...»
«Si dice "Internet", senza l'articolo... ma forse, veramente, è meglio che ti faccio vedere l'Heavy Metal...»
Voltaire si voltò a fulminare con lo sguardo Gesù «Fammi vedere Internet».
Gesù sospirò «Eccolo...»
In un solo attimo migliaia e migliaia di pagine web schizzarono davanti a gli occhi di Voltaire.

 ***

Voltaire si svegliò di buon ora quel giorno, come faceva sempre.
Il tempo di farsi una doccia e, indossato il soprabito, era già in strada.
Percorse l'affollato viale e, arrivato al bar, vide Gesù Cristo; seduto al solito tavolino a leggere La Verità.
Si sedette insieme a lui. «Come va oggi, Voltaire? Sembri un po' triste» chiese Gesù.
«Niente di che... ho finalmente chiarito con Evelyn Beatrice Hall...»
«Bene allora! Le hai parlato? Cosa le hai detto?»
«Le ho detto che mi dispiace per il fatto della frase... che gli uomini la attribuiscano a me invece che a lei».
«Visto! Delle volte basta dire le cose come stanno».
«In realtà era ancora un po' arrabbiata... poi le ho chiesto se conosceva Internet».
«Che c'entra, scusa?»
«Non l'aveva mai visto... allora le ho chiesto di andarlo a vedere insieme... e sai una cosa: ha accettato...»
Gesù continuava ad osservare incuriosito il volto di Voltaire; il filosofo guardava dritto davanti a sé, fisso a guardare l'orizzonte.
Non poteva guardarlo dritto negli occhi, ma ne percepiva la grande tristezza.
«Quando Evelyn ha visto tutte quelle cose che la gente scrive su Internet è caduta in una profonda tristezza, ma poi ha capito quello che volevo fare...»
«Volevi farle vedere un video porno?»
«No... le ho chiesto se alla luce di tutte quelle cose che scrive la gente... se sapendo tutto questo... avrebbe scritto lo stesso quella frase...»
«E lei cosa ha detto?»
«"Ah bhé... questi so' cazzi tuoi ormai"».


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