martedì 1 dicembre 2015

Fenomenologia dei fenomeni fenomenici.

Quando si parla di parapsicologia deve essere ben chiara una cosa: non esiste alcuna prova dell'esistenza di questi fenomeni.
Ogniqualvolta si è cercato di indagare queste manifestazioni con la lente della Scienza, semplicemente non è accaduto un bel niente di niente.
E quelle poche volte che gli esperimenti hanno avuto esito positivo, si è trattato di esperimenti senza un adeguato controllo o, peggio ancora, erano esperimenti irripetibili, e questo come ben saprete, la Scienza non lo accetta.
Quindi nessuna prova dell'esistenza di fenomeni paranormali... e il post potrebbe (e dovrebbe) finire qui.
Ma purtroppo, anche nel 2015, c'è un numero ragguardevole di persone che crede a queste sciocchezze.
Come è possibile?
Dovete sapere che questa gente inventa tutta una serie di risposte simpatiche da dare a queste argomentazioni.
La più gettonata è quella secondo la quale questi fenomeni sfuggiranno sempre all'indagine scientifica perché sono, appunto, paranormali e per questo avvengono su di un livello diverso da quello che la Scienza indaga.
Ovviamente a questa gente è sfuggito completamente il punto.
Facciamo un esempio.
Gustavo Adolfo Rol sosteneva di poter far attraversare un muro ad un mazzo di fiori semplicemente lanciandoceli contro.
Questo è proprio l'esempio di un fenomeno che accadrebbe ad un livello diverso da quello fisico.
La Scienza, cioè, non potrà mai capire come è possibile che gli atomi del mazzo di fiori abbiano attraversato un muro di mattoni.
Edmund Husserl, fondatore della fenomenologia.
Il punto, sopracitato, che sfugge a chi dice una cosa del genere è che la Scienza, prima di doversi cimentare a trovare una spiegazione di come sia possibile che un mazzo di fiori ha attraversato un muro, ha una cosa molto importante che può fare.
Per cominciare, giusto per esempio, può vedere se è vero che questo signore può lanciare i mazzi di fiori contro i muri e fargleli attraversare.
Non dovrebbe essere un esperimento difficile: bastava chiedere al signor Rol di recarsi in una stanza con delle telecamere e di lanciare un mazzo di fiori contro un muro.
Purtroppo, Rol (che ora non c'è più) non accettò mai di compiere esperimenti del genere...
Il senso di quello che ho appena spiegato è piuttosto semplice: la Scienza si limita ad indagare la realtà fenomenica di queste manifestazioni.
Tutto questo è accaduto anche prima nella storia della Scienza!
Prendiamo la storia degli specchi...
Noi, oggi, sappiamo che gli animali che riconoscono la loro immagine in una specchio possono farlo perché nel loro cervello hanno una serie di neuroni particolari (chiamati "neuroni specchio" appunto... anche se il nome deriva da un'altra questione).
Ma noi sapevamo quali fossero gli animali che potevano riconoscersi in uno specchio già molto tempo prima che venissero anche solamente inventate tutte le macchine per guardare dentro un cervello.
Perché?
Perché la Scienza ha indagato la manifestazione di tale fenomeno: prima, cioè, di inerpicarsi nel cercare una spiegazione del perché un cane non si riconosce ed una gazza sì ha semplicemente osservato quali animali si riconoscevano e quali no.
Ci sono però anche un altro tipo di "fenomeni" parapsicologici: quelli cioè che non produco, in realtà, nessun fenomeno.
Io ho avuto la "fortuna" di conoscere una ragazza che a queste stronz... scusate... che a queste cose ci crede ciecamente.
Mi ha raccontato più e più volte di avere un amico che, al primo sguardo, riesce a dirti quante volte ti sei reincarnato.
Non sa dare una spiegazione di questa sua capacità, lui semplicemente lo sente.
Questo è proprio l'esempio di una cosa che la Scienza non potrà mai indagare.
Secondo lei...
Il punto è semplice: se il tuo cervello è troppo limitato per poter ideare un esperimento che indaghi questa fenomenale capacità, ciò non vuol dire che lo sia anche il mio.
Ritorniamo all'esempio degli animali davanti gli specchi.
Ronaldo, il Fenomeno.
Ma come hanno fatto gli scienziati a capire con chiarezza quali erano gli animali che si riconoscevano guardandosi in uno specchio?
Cioè, sono bestie, non possono avercelo chiesto.
E nemmeno si potevano mettere degli animali davanti uno specchio e poi osservare le loro reazioni e dire "Mah... secondo me questo s'è riconosciuto".
Come hanno fatto?
Lo spoilero?
E va bene... ve lo spoilero... in ogni caso potete pensarci un po' prima di proseguire con la lettura e poi vedere se ci avete azzeccato...
La questione è divertentissima... perché è proprio una cazzata... allora gli scienziati hanno attaccato in testa agli animali un pallino di carta adesiva rossa. Se questi animali poi, messi davanti ad uno specchio, cercavano di rimuovere il pallino rosso voleva dire che si erano riconosciuti.
Visto quanto può essere divertente ideare esperimenti simpatici?
La maggior parte delle persone a cui ho chiesto di dirmi come avessero fatto, secondo loro, gli scienziati, a capire quali animali si riconoscono in uno specchio, non hanno saputo darmi una risposta.
E c'è da aggiungere che io, questa domanda, l'ho fatta anche a persone intelligenti.
Ora, se anche delle persone intelligenti hanno fallito miseramente nell'ideare un esperimento tanto insulso, con quale criterio i seguaci della parapsicologia dicono che una capacità come quella del tizio delle reincarnazioni non è sondabile?
Ribadisco: se tu non riesci ad inventarlo un esperimento che faccia luce sulla questione non vuol dire che tale esperimento non esista.
Infatti esiste e io ce l'ho pronto, se mai il tizio volesse sottoporvisi.
Sto per spoilerarlo; se volete pensarci un po' per vedere se riuscite anche voi ad individuarlo prendetevi un po' di tempo prima di proseguire con la lettura...
Prima di tutto l'esperimento deve essere condotto in condizioni di assoluto controllo, quindi non a casa mia o a casa sua. Ma in un'università per esempio, in un'aula che il tizio non conoscerà fino al giorno l'ora il minuto il secondo esatto dell'inizio dell'esperimento.
Nell'aula il tizio troverà 200 persone che non conosce. Per ogni persona il tizio dovrà dire, ovviamente, il numero delle reincarnazioni.
Ognuna delle 200 persone non dovrà dire nulla di sé, anzi: sarà fatto loro divieto di proferire parola
Un fenomeno temporalesco.
alcuna al tizio che indovina le reincarnazioni.
Quindi, tutti e 200, uno alla volta, passeranno davanti al tizio e lui dovrà dire ad alta voce il numero delle reincarnazioni; uno sperimentatore ne prenderà nota.
La prima parte terminerà così: si sarà prodotto un elenco di 200 persone ciascuna con il numero di reincarnazioni annunciate dal tizio.
Trascorsi 3 mesi da questa prima parte il tizio dovrà recarsi nuovamente nell'aula dove ritroverà le 200 persone e, con le stesse modalità, dovrà indicare nuovamente per tutti e 200 il numero delle reincarnazioni...
Se la sua capacità è genuina, ovviamente, indicherà lo stesso numero di reincarnazioni per tutti e 200 anche a 3 mesi di distanza.
Se le reincarnazioni saranno diverse... bhè... mi dispiace doverlo dire... ma mi sa tanto che ha tirato a cazzo...
Ma c'è anche dell'altro... una cosa che al tizio non abbiamo detto!
Le 200 persone che incontrerà la seconda volta non saranno tutte le stesse della prima! (Ma questo a lui non lo diremo; se la sua capacità è genuina non dovrebbe importargli).
Solo 100 apparterranno anche al primo gruppo, le altre 100 saranno persone totalmente nuove.
Perché?
Semplice e pur da stronzi!
Chiameremo "gruppo 1" il primo gruppo di 200 persone, "gruppo 2" il gruppo delle 100 persone comuni alla prima e alla seconda volta e "gruppo 3" il gruppo dei nuovi 100.
Di tutti questi gruppi noi calcoleremo misure di distribuzione e di tendenza centrale (del numero delle reincarnazioni).
Giusto per essere sicuri avremo bisogno di controllare varie correlazioni... non vorremo mica che il tizio possa essersi preparato una sorta di algoritmo basato sulle caratteristiche fisiche dei 200: che so... 3 reincarnazioni ai biondi... 1 ai mori e così via discorrendo.
Bisogna essere sicuri anche di escludere ogni imbroglio!
Ma per tornare alle risposte simpatiche... c'è una risposta che è veramente simpatica!
Quella secondo la quale questi fenomeni avrebbero la portentosa capacità di svanire se osservati per compiere esperimenti scientifici!
Cioè: se questo incontra una persona per la strada e gli dice quante volte si è reincarnato funziona, se invece ce lo facciamo dire in contesti di controllo la sua capacità svanisce!
Incredibile!
Cosa si può rispondere ad un'argomentazione del genere?
Quello che rispondo sempre io.
Cioè che anche la Scienza ce li ha i super poteri!
La Scienza lancia i raggi laser degli occhi, c'ha la super forza e la super velocità!

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